martedì 11 febbraio 2014

Corsi di Perfezionamento o Formazione o come li si vuole chiamare imposti dal D.M. 269/10

In questi giorni ho letto di un'interessante iniziativa dell'investigatrice/ perito fonico Flora Caruso in materia di Corsi di Perfezionamento imposti dal D.M. 269/10.
La Caruso pone un quesito di seguito riportato e scaricabile al link:

Quesito inviato al MIUR, Ministero dell'Interno, Italdetectives Association, Federpol, Conipi...
... OGGETTO: Corsi di perfezionamento ai sensi del DM 269/2010 ai fini dell'adeguamento delle licenze prefettizie

La sottoscritta Flora CARUSO, titolare di licenza prefettizia n. 0040997/41.01 del 05/08/2008 rilasciata dalla Prefettura di Cosenza, relativamente a quanto in oggetto e tenuto conto delle disposizioni contenute nel DM 269/2010, pone alla cortese attenzione delle S.V. Ill.me quanto segue:
Il comma 5, dell'allegato G, del DM 269/2010 prevede la partecipazione a "corsi di perfezionamento teorico/pratico in materia di investigazioni private ad indirizzo civile, penale o di informazioni commerciali, organizzati da strutture universitarie o da centri di formazione professionale riconosciuti dalle Regioni e accreditati presso il Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, secondo le procedure da questo individuate" riferito investigatori privati in possesso di titolo di polizia da meno di cinque anni e sprovvisti di laurea triennale.
Con la successiva circolare n. 557/PAS.10974.10089.D (1) REG dell'11 giugno 2012, il Ministero de quo fa riferimento alle disposizioni contenute "nei DD.MM. n. 509/1999 e n. 270/2004 in merito all'attivazione da parte delle Università di Master di I° e II° livello ai quali, così come inciso dalla circolare stessa, si accede rispettivamente con la laurea o laurea specialistica magistrale". Nel caso di specie, il Ministero non ha individuato le procedure di accreditamento per i centri di formazione professionale riconosciuti dalle Regioni al fine di erogare Corsi di Formazione Professionale erroneamente chiamati Corsi di Perfezionamento, (questi ultimi riservati esclusivamente ai possessori di Diploma di Laurea), rivolti agli investigatori privati non in possesso dei titoli di studio necessari per accedere alla formazione universitaria così come chiarito dal Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca (MIUR) relativamente agli stessi, definendoli quali "corso di perfezionamento ed aggiornamento professionale ai sensi dell'art. 6, comma 2, lettera c) della Legge 341/90", nonchè secondo il Quadro dei Titoli Italiani del 2010 (QTI) "Diploma di Perfezionamento erogabili a possessori di Diploma di Laurea".
Nella fattispecie, la sottoscritta chiede se i corsi sostenuti a tutt'oggi dagli investigatori privati presso gli Atenei, soddisfino sia i requisiti previsti dalla norma indicata in oggetto, sia quanto disposto dalle norme del MIUR e sia per durata e contenuto, o siano da ritenersi solo come meri corsi di aggiornamento precludendo di fatto l'adeguamento richiesto dall'enunciato normativo.
La sottoscritta, altresì, rivolgendosi alle Associazioni di Categoria indicate in indirizzo chiede: come mai non hanno prestato la dovuta attenzione a quanto stabilito e contenuto nel DM 269/2010 e relativa Circolare Ministeriale dell'11/06/2012 comparato a quanto stabilito e contenuto nella Legge 341/90, art. 6, comma 2, lettera c) e Quadro dei Titoli Italiani del 2010? E' risaputo che uno dei primi obiettivi che si prefigge una qualsiasi associazione di categoria sia proprio quello della tutela dei propri associati e professionisti tutti.
Infine, la sottoscritta si auspica che a far data dal 16 marzo p.v., data ultima per l'adeguamento alla norma, la professione dell'investigatore privato sia almeno riconosciuta ed inserita nell'elenco delle Professioni regolate in Italia secondo quanto indicato nel QTI in riferimento al Qualifications Framework for the European Higher Education Area.
In attesa di cortese riscontro alla presente, si porgono deferenti saluti.
Con osservanza

Flora Caruso


Fino ad ora è giunta solo la risposta del Presidente Italdetectives Bernardo Ferro che riporto qui di seguito:


Preg.ma Collega,

in merito al Tuo quesito (Leggi il quesito) pervenuto a noi in data 7 Febbraio u.s. e ad altre associazioni di categoria, nonchè al M.I.U.R. ed al Ministero dell'Interno, sono a rappresentarti quanto segue :

In data 12 Aprile 2010, (l'associazione era appena nata e già contava oltre 40 iscritti sul territorio nazionale) presentammo richiesta di poter partecipare al tavolo della commissione consultiva centrale per le attività di cui all'art.134. Il nostro intento era quello di evidenziare le problematiche del settore degli Investigatori privati in quanto il D.M. 269/2010 era in fase di stesura.

L'allora dirigente responsabile del Ministero dell'Interno Viceprefetto Dott.ssa Laura Cassio ci rispose con lettera prot. n. 557/PAS.70.omissis che "Al riguardo, preso atto della costituzione di codesta associazione, si deve comunque rappresentare che l'art. 260 Quater del Dpr 153 del 04.08.2008 al punto G (,prevede che la commissione consultiva centrale sia composta “..... da non piu' di un esperto designato da ciascuna delle organizzazioni degli istituti di investigazione privata e di quelli per la raccolta delle informazioni commerciali comparativamente piu' rappresentative sul piano nazionale ......". Conseguentemente sono state convocate la Federpol per le investigazioni private e l'Ancic per le informazioni commerciali, che, allo stato, rispondono al citato requisito”.

Da allora iniziò una battaglia continua con il Ministero.

Abbiamo fatto un incontro con il Garante della Privacy, che fu totalmente ignorato.

Abbiamo fatto un incontro sempre al Ministero dell'Interno, presente anche ANIA al fine di rivedere le cauzioni e per segnalare il crescente abusivismo dei periti assicurativi che svolgevano investigazioni senza autorizzazione.

Abbiamo scritto al prefetto TOMAO nel novembre 2012 oltre per sollecitare i tesserini, anche per richiedere di poter lavorare “in legalità”

leggi qui lettera

e....siamo stati ignorati.

Nel frattempo l'associazione in merito alle richieste dettate dal D.M. 269, al fine di tutelare i soci in primis, e la categoria tutta, si è prodigata cercando di rispettare la normativa relativa agli obblighi formativi dell'allegato G e la successiva circolare del 2012, con l'organizzazione di corsi di formazione presso gli atenei di primaria rilevanza nazionale. Abbiamo colto l'opportunità di organizzare una formazione di qualità ed evitare le eventuali sanzioni o revoche di licenza, ventilate piu' volte dalle lettere che le Prefetture inviavano ai titolari di licenza per la mancanza dell'adeguamento professionale.

A tale proposito desidero ricordarTi che abbiamo denunciato la prefettura di UDINE, per impedire una revoca di licenza per un socio e finalmente solo cosi' abbiamo RISOLTO.

Abbiamo scritto al nuovo Prefetto Marco Valentini (visibile sul n. sito) il 6 settembre u.s. proprio in merito alla convocazione avvenuta il 30 agosto per la Commissione Consultiva Centrale e ad oggi, non solo non abbiamo ricevuto risposta, ma abbiamo ricevuto la stessa lettera di convocazione inviata ad agosto.

Nell'ultima convocazione della commissione consultiva centrale sono state invitate altre associazioni oltre la solita FEDERPOL, che ormai sembra abbia un “abbonamento” con il Ministero dell'Interno, la storica CON.IPI, anche la AISS e l'APIS.

In merito a queste ultime AISS e APIS mi riservo di richiedere al capo di gabinetto del Ministro una verifica dei requisiti di rappresentanza.

Alla luce di quanto esposto la Italdetectives Association rimane, nella mia persona in qualità di Presidente e nel Segretario Nazionale, a completa disposizione di tutta la categoria, indipendentemente che siano già soci o meno, al fine di valutare qualsiasi azione si voglia intraprendere nelle sedi opportune.

Daremo la massima diffusione delle azioni che riterremo opportuno intraprendere presso sedi differenti da quelle alle quali ci siamo rivolti fino ad ora.

Cordiali Saluti

Bernardo Ferro

Presidente Italdetectives® Association


Non ci è dato sapere se sono giunte risposte anche da altri enti visto che l'unica resa pubblica è quella di Ferro, leggibile sul sito web della italdetectives (www.italdetectives.org).

Lo stesso Ferro ha reso pubblico sul profilo Facebook della sua associazione che domani incontrerà presso il suo ufficio chiunque volesse consultare le carte e avere maggiori informazioni. Sarà presente anche la Caruso.

Il sottoscritto Bernardo Ferro, in qualità di Presidente della Italdetectives Association, indice un incontro fissato per giorno 12 febbraio pv alle ore 12 invitando tutti i colleghi investigatori presso la sede dell'Associazione, sita in Roma alla Via San Quintino n.19 per affrontare e discutere in merito al problema sollevato dalla Collega Flora Caruso e con l'occasione farà prendere visione di tutta la documentazione inerente l'attività svolta dall'Associazione a sostegno e tutela della categoria ed il relativo SILENZIO delle Istituzioni.
Per tutti quei colleghi che sono impossibilitati a presenziare tale incontro possono delegare colleghi di loro fiducia.
Cordialmente.
Bernardo Ferro


Flora Caruso scrive sul suo profilo di Facebook:
Comunico che giorno 12 febbraio p.v. sarò presente all'incontro con il Presidente della Italdetectives Association insieme ad altri colleghi che condividono il quesito da me posto all'attenzione delle dovute Autorità in merito ai corsi di formazione. Per tutti coloro che sono interessati ma impossibilitati a presenziare tale incontro possono, eventualmente, delegare la sottoscritta inviando email a globalservicecf@tiscali.it . VOGLIAMO CHIAREZZA E POSSIBILITA' DI POTER DIFENDERE I NOSTRI DIRITTI.

Onestamente la cosa che più mi incuriosisce sarà leggere, se mai ci sarà, la risposta di federpol e conipi, freschi di un triplice accordo insieme alla AISS di Franco Cecconi sulla formazione.

Alla luce di questo problema presentatosi con il quesito di Flora Caruso spero che il Ministero dell'Interno colga la palla al balzo per effettuare della PULIZIA MASSICCIA in un settore rovinato da truffatori, abusivi e speculatori.

A breve tornerò a scrivere un articoletto frutto di alcune ricerche messe a punto in questi mesi sui Direttivi delle Associazioni di Categoria, sui Rappresentanti del Ministero dell'Interno e sul D.M. 269/10.