lunedì 4 marzo 2013

Continua la battaglia della Italdetectives nei confronti della Prefettura di Udine

Con piacere mi sono trovato a leggere un nuovo atto dello spiacevole caso che vede coinvolto un socio della Italdetectives e il capo di gabinetto Dott.ssa Maria Rita Coluccia.
Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di intraprendere una battaglia contro quelle istituzioni che troppe volte abusano del loro potere.
Anche se non sono coinvolto nella vicenda ringrazio il socio della Italdetectives Gianni Mainardis ed il Presidente della Italdetectives Dott. Ferro per aver creato un precedente.
Va tutto il mio sostegno al Sig. Gianni che con la sua denuncia ha dimostrato di voler cambiare il Paese e il mal costume Italiano!
Per dovere di cronaca vi riporto la denuncia:
 
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI UDINE

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Il sottoscritto Mainardis Gianni, nato a Tolmezzo (Udine) il 24.06.1954 e ivi residente in via Grimacco nr 38,

ESPONGO QUANTO SEGUE

Sono titolare dell’impresa individuale denominata “Security Dealer”, corrente in Udine alla via del Cotonificio 94/B, che nello specifico si occupa di svolgere attività investigativa sia in ambito civile che penale. Il tutto in forza di una regolare licenza d’investigazione concessa dal Prefetto di Udine in data 20.05.2009 con Prot. N. 25039/209. In data 26 aprile 2010, presentavo alla Prefettura de qua, richiesta di estensione della su citata licenza affinchè potessi risultare iscritto nel registro prefettizio del personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, per come stabilito dalla L.94/09 e dal D.M. 6.10.09. Purtroppo, in data 29.03.12, solo dopo due anni, ricevevo risposta dalla Prefettura in cui veniva fatto presente che i servizi di intrattenimento e di spettacolo rientravano tra le attività di cui al D.M. 269/2010, e che quindi necessitavano di una specifica autorizzazione, aggiungendo testualmente: Allo stato attuale le licenze intestate alla S.V. non autorizzano lo svolgimento di dette attività…..Al riguardo si precisa che questa Prefettura non ha ancora adottato formale provvedimento di rigetto della predetta istanza, in attesa dell’adeguamento delle licenze alle norme del D.M. 1 dicembre 2010 n. 269, nel frattempo intervenuto e che come noto ha profondamente innovato il settore degli istituti autorizzati ai sensi dell’art. 134 TULPS….”. Mi apprestavo ad adeguarmi a quanto richiesto dal D.M. 269/10 ma, nonostante ciò, in data 25.05.012, la Prefettura, nella persona della Dott. Maria Rita Coluccia mi comunicava il preavviso di rigetto ex art. 10 bis L. 241/90, precisando che nonostante la richiesta di estensione della licenza di cui al 134 TULPS, non possedevo i requisiti professionali minimi di cui all’allegato G del DM 26/10 e che, pertanto, era stato avviato un procedimento per il respingimento della estensione delle licenze di attività di cui al punto IV dell’art. 5 del D.M. 269/10. Ho immediatamente provveduto a contestare l’assunto della Prefettura mediante l’intervento, dapprima, dell’avv. Calzolari che con missive, rispettivamente, del 02.07.12 e del 17.08.12, rilevava l’illegittimità e l’infondatezza della “assurda” motivazione ostativa al rilascio della estensione della licenza e spiegava come invece io avessi diritto ad ottenere la stessa; poi con l’intervento dell’avv. D’Ambra che, con missiva del 10.02.13 chiedeva una sollecita soluzione alla situazione di stallo che si era venuta a creare, sottolineando che la stessa stava causandomi enormi danni a livello economico-imprenditoriale. Infatti, dal 2010 ad oggi, a causa della situazione sopra descritta, non posso assolutamente svolgere la mia attività di investigatore, questo però non mi esime dai precisi impegni e obblighi economici scaturenti dai costi fissi che la mia attività comporta. Nello specifico sono costretto a pagare comunque le numerose persone che attualmente si trovano alle dipendenze della mia ditta. Senza parlare poi dei costi con gli enti previdenziali, assistenziali, dei problemi con le banche ed altro ancora. Poichè ritengo che il comportamento adottato dalla Prefettura di Udine nella persona del Prefetto p.t., sia irrispettoso nei confronti della legge nonché nei confronti della mia persona, con il presente atto dichiaro di proporre, come in effetti propongo formale

QUERELA

contro la Prefettura di Udine, nella persona del Prefetto p.t., con sede in via della Prefettura n. 16, chiedendo che si proceda penalmente nei suoi confronti per il reato di omissione di atti d’ufficio di cui all’art. 328 c.p., e per tutti i reati che possono ravvisarsi dai fatti suesposti.

Con la presente intendo eleggere domicilio, per il suesposto procedimento penale, presso lo studio dell’avv. ANNUNZIATA D’AMBRA, sito in Catanzaro, alla via Amalfi n. 1, telefono 0961/737901; pec:studiolegaledambra@pec.it.

Con riserva di costituirmi parte civile nell'instaurando procedimento.

Ai sensi dell'art. 408, II° comma c.p.p. chiedo di essere avvisato nel caso in cui venisse richiesta l'archiviazione della presente notizia reato.

Catanzaro 28 febbraio 2013

In fede

E' possibile anche scaricare l'originale dal sito della Italdetectives: Scarica la denuncia in originale