Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di intraprendere una battaglia contro quelle istituzioni che troppe volte abusano del loro potere.
Anche se non sono coinvolto nella vicenda ringrazio il socio della Italdetectives Gianni Mainardis ed il Presidente della Italdetectives Dott. Ferro per aver creato un precedente.
Va tutto il mio sostegno al Sig. Gianni che con la sua denuncia ha dimostrato di voler cambiare il Paese e il mal costume Italiano!
Per dovere di cronaca vi riporto la denuncia:
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI UDINE
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Il sottoscritto Mainardis Gianni, nato a Tolmezzo (Udine) il
24.06.1954 e ivi residente in via Grimacco nr 38,
ESPONGO QUANTO SEGUE
Sono titolare dell’impresa individuale denominata “Security
Dealer”, corrente in Udine alla via del Cotonificio 94/B, che nello
specifico si occupa di svolgere attività investigativa sia in ambito
civile che penale. Il tutto in forza di una regolare licenza
d’investigazione concessa dal Prefetto di Udine in data 20.05.2009
con Prot. N. 25039/209. In data 26 aprile 2010, presentavo alla
Prefettura de qua, richiesta di estensione della su citata licenza
affinchè potessi risultare iscritto nel registro prefettizio del
personale addetto ai servizi di controllo delle attività di
intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in
pubblici esercizi, per come stabilito dalla L.94/09 e dal D.M.
6.10.09. Purtroppo, in data 29.03.12, solo dopo due anni,
ricevevo risposta dalla Prefettura in cui veniva fatto presente che i
servizi di intrattenimento e di spettacolo rientravano tra le
attività di cui al D.M. 269/2010, e che quindi necessitavano di una
specifica autorizzazione, aggiungendo testualmente: Allo stato
attuale le licenze intestate alla S.V. non autorizzano lo svolgimento
di dette attività…..Al riguardo si precisa che questa Prefettura
non ha ancora adottato formale provvedimento di rigetto della
predetta istanza, in attesa dell’adeguamento delle licenze alle
norme del D.M. 1 dicembre 2010 n. 269, nel frattempo intervenuto e
che come noto ha profondamente innovato il settore degli istituti
autorizzati ai sensi dell’art. 134 TULPS….”. Mi
apprestavo ad adeguarmi a quanto richiesto dal D.M. 269/10 ma,
nonostante ciò, in data 25.05.012, la Prefettura, nella persona
della Dott. Maria Rita Coluccia mi comunicava il preavviso di rigetto
ex art. 10 bis L. 241/90, precisando che nonostante la richiesta di
estensione della licenza di cui al 134 TULPS, non possedevo i
requisiti professionali minimi di cui all’allegato G del DM 26/10 e
che, pertanto, era stato avviato un procedimento per il respingimento
della estensione delle licenze di attività di cui al punto IV
dell’art. 5 del D.M. 269/10. Ho immediatamente provveduto a
contestare l’assunto della Prefettura mediante l’intervento,
dapprima, dell’avv. Calzolari che con missive, rispettivamente, del
02.07.12 e del 17.08.12, rilevava l’illegittimità e l’infondatezza
della “assurda” motivazione ostativa al rilascio della estensione
della licenza e spiegava come invece io avessi diritto ad ottenere la
stessa; poi con l’intervento dell’avv. D’Ambra che, con missiva
del 10.02.13 chiedeva una sollecita soluzione alla situazione di
stallo che si era venuta a creare, sottolineando che la stessa stava
causandomi enormi danni a livello economico-imprenditoriale. Infatti,
dal 2010 ad oggi, a causa della situazione sopra descritta, non posso
assolutamente svolgere la mia attività di investigatore, questo però
non mi esime dai precisi impegni e obblighi economici scaturenti dai
costi fissi che la mia attività comporta. Nello specifico sono
costretto a pagare comunque le numerose persone che attualmente si
trovano alle dipendenze della mia ditta. Senza parlare poi dei costi
con gli enti previdenziali, assistenziali, dei problemi con le banche
ed altro ancora. Poichè ritengo che il comportamento adottato dalla
Prefettura di Udine nella persona del Prefetto p.t., sia irrispettoso
nei confronti della legge nonché nei confronti della mia persona,
con il presente atto dichiaro di proporre, come in effetti propongo
formale
QUERELA
contro la Prefettura di Udine, nella persona del Prefetto p.t., con
sede in via della Prefettura n. 16, chiedendo che si proceda
penalmente nei suoi confronti per il reato di omissione di atti
d’ufficio di cui all’art. 328 c.p., e per tutti i reati che
possono ravvisarsi dai fatti suesposti.
Con la presente intendo eleggere domicilio, per il suesposto
procedimento penale, presso lo studio dell’avv. ANNUNZIATA D’AMBRA,
sito in Catanzaro, alla via Amalfi n. 1, telefono 0961/737901;
pec:studiolegaledambra@pec.it.
Con riserva di costituirmi parte civile nell'instaurando
procedimento.
Ai sensi dell'art. 408, II° comma c.p.p. chiedo di essere avvisato
nel caso in cui venisse richiesta l'archiviazione della presente
notizia reato.
Catanzaro 28 febbraio 2013
In fede
E' possibile anche scaricare l'originale dal sito della Italdetectives: Scarica la denuncia in originale